Pay-per-action beta test. By Google!
Arriva il Pay per Performance di Google. Per il momento è solo in fase testing, limitato al circuito content AdSense e utilizzato da pochi pionieri americani dell'advertising online. Eppure già fa discutere, e non potrebbe essere altrimenti. Invito, a riguardo, a leggere il post di Marco Loguercio, sul suo SemsBlog.
La fee che verrà trattenuta da Google per ciascuna transazione andata in porto (tracciata da una piattaforma di conversion tracking di Google) è stabilita in partenza dall'inserzionista-affiliato e non può variare in proporzione all'importo incassato dalla vendita del bene o servizio.
Come fa notare ancora Loguercio, a generare la maggior parte delle transazioni sarà un ristretto numero di publisher, che quindi andrà "coccolato" anche con condizioni su misura (onde evitare che possano passare a promuovere aziende concorrenti che offrono remunerazioni maggiori).
Cio' significa che Google dovrà impegnare molte più energie verso questi investitori rispetto a quanto gliene costerebbe seguire Adwords e Adsense (che vanno ormai quasi in automatico) per ottenere gli stessi introiti. Ragion per cui appare evidentemente da escludere che la logica CPA possa a breve termine sostituire anche solo parzialmente quella CPC (non è un caso che anche la fase testing riguardi esclusivamente il circuito Adsense, attualmente il meno remunerativo in termini di conversioni).
A meno che qualcuno, a Mountain View, non si stia già inventando qualche altra genialata. E allora.. chapeau.
La fee che verrà trattenuta da Google per ciascuna transazione andata in porto (tracciata da una piattaforma di conversion tracking di Google) è stabilita in partenza dall'inserzionista-affiliato e non può variare in proporzione all'importo incassato dalla vendita del bene o servizio.
Come fa notare ancora Loguercio, a generare la maggior parte delle transazioni sarà un ristretto numero di publisher, che quindi andrà "coccolato" anche con condizioni su misura (onde evitare che possano passare a promuovere aziende concorrenti che offrono remunerazioni maggiori).
Cio' significa che Google dovrà impegnare molte più energie verso questi investitori rispetto a quanto gliene costerebbe seguire Adwords e Adsense (che vanno ormai quasi in automatico) per ottenere gli stessi introiti. Ragion per cui appare evidentemente da escludere che la logica CPA possa a breve termine sostituire anche solo parzialmente quella CPC (non è un caso che anche la fase testing riguardi esclusivamente il circuito Adsense, attualmente il meno remunerativo in termini di conversioni).
A meno che qualcuno, a Mountain View, non si stia già inventando qualche altra genialata. E allora.. chapeau.
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